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BERTHE MORISOT e l’Impressionismo femminista

“Otterrò la mia indipendenza solo perseverando e non tenendo segreta la mia intenzione di emanciparmi.”

BERTHEMORISOT

“Nei quadri di Mme Berthe Morisot le forme sono sempre vaghe, ma una strana vita le anima. L’artista ha trovato il modo di fissare sulla tela i riflessi cangianti e le luminescenze che compaiono sulle cose e nell’aria che le avvolge (…) Nessuno ha mai rappresentato l’impressionismo con un talento più raffinato di questo e con un’autorevolezza maggiore di quella di Mme Morisot”.
Così scriveva di lei il letterato Gustave Geffroy

Lo stile di Berthe Morisot, artista francese, è dunque tipicamente impressionista. I suoi dipinti sono pieni di cromie e luminosità e padroneggia perfettamente la tecnica di dipingere sfumature e ombre tonali.
Il suo lavoro è di gusto decisamente femminile e le sue composizioni si incentrano  nel racconto della sua famiglia, dei suoi amici e del suo amato villaggio, Passy.
Il suo tratto è sciolto, immediato, spontaneo. Adopera soprattutto il colore bianco, ma la sua tavolozza è ricca anche di colori vividi e splendenti e, per ottenere un effetto di luminosa velatura, spesso unisce i colori a olio con gli acquerelli in un’eccelsa tecnica mista.

Nel “Ritratto di Madame Pontillon”, realizzato nel 1871, crea un volto speciale, a cui  da i tratti della sorella Edna a destra e a sinistra i propri, quasi ad implicita conferma e descrizione del legame che le unisce.
Il quadro “La Culla”, tra i più conosciuti della Morisot, è esposto alla prima mostra dell’Impressionismo. Ritrae la sorella davanti alla culla della figlia: una realizzazione vaporosa e leggera, impalpabile ma solida per equilibrio formale.

Il lavoro iniziale di Berthe è decisamente influenzato dalle opere d’arte che le donne erano incoraggiate a produrre: composizioni a matita, tempera o acquerelli di piccolo formato. Tali opere sono state create con piccole lattine di acquerelli che potevano essere facilmente trasportate in luoghi diversi.
Lei evita però di dipingere nudi e scene erotiche. È stata acclamata dalla critica per aver creato immagini sincere della natura, anche se queste sono state inizialmente interpretate in modo piuttosto dispregiativo dalla critica classica, perché viste come frutto della superficialità femminile. Si sosteneva infatti che le donne dipingessero solo il frivolo splendore della natura perché non riuscivano a scorgere oltre alla facciata di bellezza estetica. Tuttavia, l’uso di toni vividi e pennellate su una tela non preparata dal fondo non sono le frivolezze di una pittrice inesperta, ma piuttosto le tecniche che molti dei pittori impressionisti stavano sperimentando per creare le loro nuove opere d’arte innovative.
Anche Berthe infatti, vuole cogliere l’attimo di istanti unici, di combinazioni di luce e di colori in cambiamento continuo durante il giorno che sfugge via all’occhio dell’artista, mentre cerca di immortalarlo sulla tela.

Il suo matrimonio con Eugène Manet (fratello di Édouard) fu piuttosto fortunato. Era un marito solidale e tollerante nei confronti delle esigenze artistiche della moglie, suo orgoglioso sostenitore.
Lei non acquisì il cognome del marito, ma continuò a firmarsi Berthe Morisot, scelta rara per l’epoca e testimonianza di grande rispetto di Eugène nei confronti della sua professionalità. Spalleggiata dal marito si dedicò alle attività del Movimento Impressionista. In un’asta del 1875 ottenne addirittura migliori risultati di Monet, Renoir e Sisley: con il dipinto “Interno” battè infatti il prezzo più alto.

Avvallò sempre la causa impressionista partecipando a tutte le mostre tranne la quarta, nel 1879, per via della nascita della sua unica figlia Julie, che dipinse infinite volte lasciando un documento eccezionale, storico e biografico, dell’infanzia e dell’adolescenza della ragazza.

“La balia Angèle mentre allatta Julie” è, ad esempio, una rivisitazione simbolica della Madonna col Bambino. E’ anche innovativa dal momento che si tratta di una femmina in braccio alla balia e non alla madre. La madre non la allatta ma ugualmente se ne prende cura mediante lo sguardo attento di osservazione e la pittura. Questo dipinto così inusuale è stato oggetto di un’analisi femminista da parte della critica Linda Nochlin nel 1988.

Negli ultimi anni Berthe ha creato dipinti che hanno aggiunto una nuova prospettiva femminile alle immagini classiche di donne sedute in privato alla loro toeletta. Mentre artisti come Manet e Renoir hanno infatti sensualizzato le donne, la Morisot ha catturato perfettamente l’autoreferenzialità femminile di donne che semplicemente si preparano con naturalezza per uscire. Le sue immagini sono semplici e rivelano donne che non recitano una parte stereotipata, ma sono invece consapevoli di sé stesse. Attraverso la sua arte ha sfidato le idee standardizzate di femminilità e ha rivelato la vita delle donne del   diciannovesimo secolo nel modo in cui anche lei l’ha vissuta. 

Ha rappresentato accuratamente la luce naturale applicando una vasta gamma di cromie alla tela con piccole pennellate gestuali. Sebbene da vicino i suoi dipinti diventino indistinti, da lontano le opere si uniscono in colori che si fondono tra loro. Le linee decise sono ammorbidite dalla mancanza di toni contrastanti. La qualità luminosa dei dipinti di Morisot è stata molto apprezzata per le sue dedicate progressioni tra i toni di chiari e scuri, un’abilità che ha ereditato dal suo maestro Corot.
Berthe Morisot usa infatti pennellate morbide e luccicanti che sono leggermente spazzolate sulla tela e lasciano una lucentezza luminescente.

Lo stile originale è apparentemente non pianificato: i suoi modelli sono en plein aire e sembrano essere “catturati” mentre svolgono le loro vite quotidiane. L’artista sembra  inoltre fotografare quasi ogni momento della crescita di sua figlia nei suoi dipinti. Il suo lavoro di pennello fluido e la luce naturale che inonda le sue immagini aumentano la spontaneità del suo lavoro.

La pittura resta anche l’unico interludio alla tristezza e alla malinconia che hanno sempre costituito un tratto molto evidente del suo carattere.
L’anno dopo la sua morte, Degas contribuì all’organizzazione della grande retrospettiva  in suo onore nei locali di Durand-Ruel con 174 dipinti, 54 pastelli, 61 disegni, 68 acquarelli e 3 sculture dell’artista.
Questo a testimoniare che già all’epoca la Morisot godeva di stima e rispetto da parte dei suo colleghi uomini, aspetto rarissimo fino ad allora. Era forse segno che finalmente qualcosa stava cambiando non solo per l’arte ma anche per le artiste donne.

{𝚃𝚎𝚜𝚝𝚘 𝚜𝚘𝚐𝚐𝚎𝚝𝚝𝚘 𝚊 𝙲𝚘𝚙𝚢𝚛𝚒𝚐𝚑𝚝 – 𝙵𝚘𝚗𝚝𝚎 𝚏𝚘𝚝𝚘 𝙿𝚒𝚗𝚝𝚎𝚛𝚎𝚜𝚝}

Link utili
* Carla Ferraris
https://lachipper.com
* Berthe Morisot, bio
https://it.wikipedia.org/wiki/Berthe_Morisot
* Gustave Geffroy, info
https://it.wikipedia.org/wiki/Gustave_Geffroy
* Linda Nochlin, info
https://it.wikipedia.org/wiki/Linda_Nochlin

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