Buonasera,
Oggi per la nostra rubrica “Donne e Libri” Alessia ci parlerà del romanzo ‛L’Atelier dei miracoli’ di Valerie Tong Cuong.
Vi lascio alle sue parole.


Bentrovati amiche e amici che seguite insieme a me il blog Woman and the city.
Nel mese di maggio ho deciso di proporvi la lettura del bel libro intitolato ‛L’Atelier dei miracoli’, un romanzo leggero ma dai contenuti forti.
Questa volta vorrei partire da alcune riflessioni personali nate proprio dalla lettura del testo, lanciandovi volutamente alcune provocazioni.
Esiste davvero qualcuno in grado di aiutarci per puro spirito caritatevole? Dico, senza chiedere nulla in cambio neppure a livello economico?
Io personalmente nell’arco della mia vita ho trovato aiuto disinteressato solamente nella mia famiglia che mi ha dato manforte nel superare alcune “brutte” disavventure.
In fin dei conti il problema rimane “vostro” e ve lo dovete gestire! Nessuno possiede una realtà idilliaca, non esiste la famosa famiglia del Mulino Bianco, anche se spesso ci massacriamo la testa con inutili paragoni.
“Ogni pane ha la sua crosta” diceva mia nonna quando ero adolescente, e ora più che mai so quanto possa essere vera questa frase, perché siamo tutti perennemente in equilibrio su di un pavimento di marmo sopra il quale è appena stata passata la cera! Ci basta un piccolo errore di valutazione, una decisione sbagliata, una malattia, una storia d’amore finita male, o la perdita del lavoro per finire a terra sbattendo la faccia.
Nel romanzo, però, sia che per Mille, Mariette e il Signor Mike arriva quasi casualmente un certo Jean, un uomo che parla come Buddha vestendosi formalmente in giacca a cravatta. Un uomo empatico, riflessivo, gentile e pure caritatevole. La sua missione è quella di salvare destini che sembrano irrecuperabili. Nell’Atelier dei miracoli mette a disposizione dei piccoli monolocali fornendo poi ai “pazienti” tutti i mezzi necessari per ricominciare a vivere.
Qui la storia diventa interessante perché non si riesce bene a percepire dove sia il confine tra l’aiutare il prossimo e il manipolarlo. Solamente il Signor Mike arriverà a interrogarsi sul come si sostenga l’associazione capendo di essere diventato lui stesso la tessera “sfruttata” di un gigantesco puzzle.
È successo anche a voi in un momento di sconforto di essere stati raggirati moralmente da qualcuno che ha usato le vostre debolezze per i propri scopi personali?
Ho trovato il libro di estrema attualità visto che pure Michelle Hunziker è rimasta intrappolata anni nelle reti di una sedicente santona. Una cosa che può capitare benissimo a chiunque non importa chi sei, ai manipolatori interessa principalmente la condizione psicologica in cui si trova la loro vittima.
Ci si potrebbe riallacciare a un altro fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio, si tratta delle cosidette “truffe affettive”.
Se vi è piaciuta la mia recensione e il libro vi ha incuriosito tanto da volerlo leggere io sono qui, pronta a qualsiasi scambio di opinione.
➡️ Come sapete anch’io ho fatto compagnia ad Alessia nella lettura del libro: all’inizio confesso che ho fatto fatica ad “entrare” nel libro, ma dopo qualche pagina ho capito, capito dove ci avrebbe portato: sicuramente a fermarci e pensare.
Le situazioni raccontate, sono reali, intorno a noi, quindi ti fa pensare se stai vivendo anche te tutto ciò, se ci sei passat* come ne sei uscit*.
Insomma un libro che mette tante cose in discussione.