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Rachele pullino

Buongiorno!
Oggi vi presento Rachele Pullino, massaggiatrice professionista.

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✔️ Le domando quando è nata la sua passione.
Racconta che è nato tutto nel lontano 2018. Conosce il massaggio frequentando l’Accademia d’Estetica di Firenze e cosi se ne innamora.
Per diversi anni ha lavorato come estetista, ma appena ha avuto l’opportunità ha ripreso a studiare, iscrivendosi in una delle scuole più rinomate d’Italia.

“Sono una curiosa per eccellenza e penso che la formazione sia fondamentale per offrire un servizio di valore”.

In questo percorso formativo incontra Aksana, docente della scuola, ed insieme decidono di aprire uno studio “Massaggi professionali Diabasi di Aksana e Rachele”, all’interno del centro sportivo “New Way Fitness” di Varese.

✔️ Le chiedo di quali tipi di massaggi propone.
Racconta che è specializzata in massaggi olistici, sportivi, terme e spa.
“Il mondo del massaggio è davvero vasto, ma in base a quella che è la mia esperienza, posso dire che tutti hanno uno scopo unico, ovvero il benessere dell’individuo”.
Definisce il massaggio una forma di comunicazione e di ascolto speciale: “siam sempre così di corsa che ci dimentichiamo di respirare e senza accorgercene andiamo in apnea”.
Il massaggio è un modo per fermarsi e ascoltarsi, ascoltare i battiti del cuore, il ritmo del respiro, le pause e il silenzio. È una forma meravigliosa di meditazione.

“Quando prenoti il tuo appuntamento, non lo prenoti solo con l’operatrice ma soprattutto con te stesso. Tutti abbiamo bisogno di concederci del tempo e di volerci bene”.

➡️ Quindi non mi resta che domandarle dove riceve, e i suoi contatti.
Riceve nel suo studio di Varese, Busto Arsizio e Castiglione Olona.
Ma lavora anche a domicilio: per massaggi di coppia, o a quattro mani.
Tel. 375 6739421
email: rpullinomassaggi@gmail.com
Instagram: @rachelemassaggivarese
Facebook: Rachele Pullino massaggi Varese

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Istinti Lunari

Buongiorno!
Oggi vi presento Sofia Paravati.
Ci siamo conosciute durante la quarantena, non per caso, perché il caso non esiste, semplicemente le cose capitano, come le persone, perché è giusto così.
E con lei ho scoperto il significato dei Cerchi di Donne, ho iniziato a capire, o meglio a pensare a quel che mi capitava o sentivo quando arrivava la Luna Nuova o la Luna Piena, insomma nel mio piccolo ho iniziato a “capire qualcosa”.

istintilunari

✔️ Le chiedo quando è nata la sua “passione”.
“Mi viene da ridere perché guardando come ero non avrei mai pensato di trovarmi su questa strada, certo sentivo già una certa sensibilità dentro di me e mi toccavano tanti temi sociali e planetari ma vedere dove ho condensato tutto questo mi sorprende e mi rendo conto che è difficile dare un inizio visto che vedo che tutto quello che è capitato, tutto quello che mi piaceva da bambina, le mie peculiarità hanno contribuito a farmi trovare qui”.

Racconta che da fine liceo ha cominciato a chiedersi seriamente ‘chi fosse’ e in questa ricerca è approdata al ‘chi sono come donna? Che significato ha essere in un corpo di donna?’.
Aveva bisogno di andare all’essenza di sé e ha trovato la ciclicità – l’essenza dell’essere donna, attraverso il lavoro con il calendario mestruale”.

“La scuola di counseling ha fatto tantissimo, avevo ascoltato i discorsi di Giuliana Mieli, donna incredibile e poi, così, un giorno a Roma, in quella meravigliosa libreria dietro il Pantheon, ho incontrato il libro “Le tredici Madri Clan delle origini” che mi ha parlato e mi ha mostrato che ero sulla strada giusta”: è stato per lei un grande varco, assieme a tantissime altre sincronicità che  l’hanno traghettata ad approfondire di più la via femminile.

“Anche quando oggi lavoro – e tanto è cambiato dal quel momento – ci ripenso, riguardo il libro e ricordo da dove arrivo”.

✔️ Quindi le chiedo esattamente cosa vuol dire essere una counselor, e come aiuta le donne a realizzarsi, capirsi, attraverso il ciclo mestruale.
Racconta che grazie all’incontro con la ciclicità, i suoi doni e significati accompagna le donne a realizzarsi.

“Ogni fase mostra parti importantissime di noi che custodiscono grandi insegnamenti: incontrare le donne che vivono dentro di noi, amarle, integrarle le une alle altre ci rende complete, altrimenti siamo altrove, a pezzettini, distaccate”.

Il suo lavoro è “riattaccare” la spina con l’intelligenza mestruale presente in ogni donna; ascoltando, sì, la storia della donna, ma soprattutto la storia del suo corpo che spesso è in totale disaccordo con quello che ci raccontiamo. “Guido il viaggio più importante della vita (quello dentro di sé) fornendo gli strumenti necessari a navigare da sole”.
Il suo pensiero è che ogni donna ricollegata alla sua natura ciclica sia molto più potente di ciò a cui possa arrivare senza aver conosciuto questo aspetto centrale di sé. Tutte le luci si accendono, la sua energia è interamente disponibile, non ci sono più separazioni tra cuore, mente e sesso: “il potere creativo arde nel ventre e si muovono montagne; per questo motivo insisto sul’empowerment mestruale come base essenziale per l’empowerment femminile generale”.

✔️ Come vi ho raccontato all’inizio, ci siamo conosciute quando realizzava cerchi di luna piena e nuova, incontri magici, ma le chiedo ora quali progetti sta portando avanti? Se questa “magia” ne fa ancora parte?
Racconta che è partita dal progetto di cerchi di donne per la luna piena e nuova, che è durato circa due anni, da cui poi è nato il corso “Chiedi alla Luna”, il suo “primo” parto: 10 incontri on line per fare un viaggio nella propria ciclicità, “una vera e propria educazione all’ascolto del proprio ciclo mestruale”.
E da quel momento son successe tante cose: insegna nella scuola di counseling Unialeph e realizza una giornata al mese di counseling comunitario a Milano.
Poi sempre stretta amica del Festival della Vagina Felice di Roma, e ha fatto parte anche del team organizzativo per la terza edizione; dal 2022 fa anche parte di Eva in Rosso, associazione che da voce al ciclo mestruale, che a fine maggio organizza il Festival a Milano e un Tour, che solitamente parte a febbraio, in altre città d’Italia.
Ma racconta che sta anche lavorando ad alcuni progetti: porta l’educazione relazionale-sessuale in un liceo, realizza due seminari, con delle colleghe, sempre sul tema ciclicità femminile, “unendo rapporto col corpo, archetipi fino ad arrivare alla creazione artistica”. Ma anticipa che sicuramente arriverà qualche evento sulla menopausa.
E da febbraio 2023, nel suo studio e anche on line, partirà un percorso per conoscere ed allineare il ciclo mestruale con la propria arrivata lavorativa, fatto in collaborazione di Alice Pfeiff, che conduce una ricerca in “Antropologia Culturale: Cittadinanza Sostenibile”: va ad approfondire come le donne esperiscono e si relazionano al concetto di produttività attraverso le diverse fasi del ciclo mestruale.

“La magia di quei primi cerchi è rimasta e si è evoluta: tutti gli incontri prendono vita dagli insegnamenti di Madre Terra che ci svela che una vita che si basa sul ritmo ciclico, è l’unica vita equilibrata possibile, rispettosa di tutta l’esistenza, che ci consente di realizzarci nel nostro pieno sviluppo, soprattutto in questo momento che il richiamo alla cura del pianeta è così forte”.

Dice che uno dei suoi punti forti è riconoscere i movimenti della vita con sacralità, ogni momento, ogni passo del percorso dove si trova una persona, ogni questione che si apre che riguarda il corpo, la sessualità, le relazioni, il lavoro…”Saper onorare tutto ciò come un messaggio di verità. E questo succede semplicemente aprendo uno spazio di creatività e ascolto, che, guarda caso, sono caratteristiche di un Utero”.

➡️ Non mi resta che lasciarvi i suoi riferimenti, così che possiate andare a curiosare e scoprire i suoi percorsi, ma sopratutto a conoscere la meraviglia di donna che è!
Instagram @istintilunari
Facebook Istinti Lunari

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Elena Pozzi

Buongiorno!!!
Oggi vi presento Elena Pozzi.
Ci siamo conosciute qualche anno, anzi un bel po’ di anni fa, grazie ad amiche in comune, e da un pochetto seguo le sue avventure a Bali. Ma partiamo con il raccontare di lei.

elenapozzi

✔️ Le domando subito della scelta di trasferirsi a Bali.
“In molti ti diranno che non sei tu a scegliere Bali ma è Bali a scegliere te. Suona poetico e mistico, ma contiene un fondo di verità”.
Racconta che la prima volta che è stata a Bali dalla Malesia, non aveva troppe aspettative: un paradiso tropicale, come tanti, del Sud Est Asiatico.
Ma ha trovato molto di più: dallo stile di vita diametralmente opposto da quello occidentale, “con i suoi ritmi, le sue regole non scritte che, in quel momento, mi era molto più congeniale di quanto non lo fosse quello che conducevo in Italia”.
Da un’iniziale idea embrionale, ha poi sviluppato un piano, lavorando circa due anni per poterlo rendere reale: realizzare tutto questo in un paese come l’Indonesia non è facile. Ci sono diversi aspetti da valutare: dal lato economico, le regole immigratorie, “l’inevitabile shock culturale”.
È tutto da pianificare e verificare, “la scelta iniziale diventa una scelta quotidiana”.

✔️ Ma parliamo del suo lavoro.
“Premetto che prima di aprire qualcosa di mio sono passati 6 anni; 6 anni di pratica sul campo come GM per aziende di moda in Indonesia, che mi hanno permesso di farmi le ossa e di entrare in un mercato del lavoro che non è per niente facile o di immediata comprensione”.
Poi in piena pandemia, un altro salto quasi forzato: ha aperto un’agenzia di consulenza di Brand Consulting.
Racconta che in Indonesia è abbastanza economico produrre, molti marchi di moda hanno aperto negli anni, svariate sedi operative proprio in Indonesia, ma spesso senza avere le risorse per farlo, o senza conoscere la realtà locale.
E qui entra in gioco la sua agenzia: si prende carico di tutti gli aspetti che ruotano intorno ad un marchio, dalla produzione al branding, passando per il marketing e l’art direction.

“Alcuni clienti, soprattutto all’inizio, quando ancora la pandemia rendeva quest’isola terra di nessuno, si focalizzavano su social media e comunicazione on line; ora come ora la maggior parte si concentra su servizi legati all’operational : produzione e gestione”.
Racconta che uno dei suoi più grossi clienti è nel settore hospitality, e lei si occupa di ogni aspetto del brand: dalla comunicazione quotidiana con i clienti all’arredamento e styling di ogni singola stanza, alla produzione di materiali marketing e non.
“Insomma un servizio a 360° in un mercato abbastanza duro e settoriale”.

✔️ Ma dire che affascinante anche curiosare tra le sue foto, di cui direi che è facile capire quale “palette” preferisce, ma le chiedo di raccontarci un po’ che tipo di fotografia ama.
“Se ti devo dare una risposta secca: street photography. Trovo che in Indonesia sia stimolante più che in altri contesti; è una continua sfida a non cadere nel “poverty porn”, in uno storytelling che fa leva più sull’“esociticità della povertà” piuttosto che sulle regole e sui tecnicismi che ci sono dietro alla street photography”.

➡️ Ma ecco i suoi riferimenti:
IG @la_ele_bali
Web www.whatif-consulting.com

elenapozzi
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